(video, 4min, 2010)
"Uno schermo grande, fondo nero dove scorrono delle parole, ritmate da colore, al primo approccio sembra che siamo in presenza di un semplice karaoke, ma non c’è microfono in giro, e sopratutto manca la musica che ci potrebbe fare indovinare la canzone.
Bisogna leggere le parole che sfilano sullo schermo per che si rivela la risposta.
Si tratta del “Canto degli Italiani”, più conosciuto come l’inno di Mameli, cioè l’inno italiano. L‘intero inno scorre al ritmo della sua melodia persa, a volte più lentamente, a volte più veloce.
L’inno è un simbolo forte e emblematico di ogni paese. Segna spesso una svolta nella Storia del paese: all’origine c’era una battaglia, una rivoluzione, di cui il testo descrive spesso La vincita e La liberazione.
L’inno cantato esalta un forte sentimento di appartenanza cuturale. Gioca il suo ruolo di raggruppamento, commuovendo la folla attraverso un aria musicale cantato in coro.
Togliendo il ritmo musicale, prendiamo coscienza dell’importanza della musica, e del suo condizionamento affettivo sul’individuo e sul gruppo.
Rimangono solo le parole, parole spesso dimenticate, troncate, sbagliate, di un inno di cui ben spesso non sappiamo neanche più gli ultime strofe. Cappiamo allora che è proprio attraverso l’aria travolgente, in grado di “elevare lo spirito e di toccare l’animo”, che scatta il meccanismo d’appartenenza nel inconscio collettivo."